Chi siamo

Al momento a rappresentare  il CAT di Reggio Emilia in Transizione siamo solo in due, Elena Parmiggiani e Maria-Rita D’Ascanio.

Il CAT è stato creato da Elena, che dal 2010 fa parte anche del Gruppo Guida di Scandiano in Transizione.

Elena ha lavorato per circa tre anni e mezzo nella provincia di Forlì-Cesena, poi è tornata a vivere in maniera stabile a Reggio Emilia. E’ ancora impegnata in giro qua e là, poiché i suoi progetti la portano comunque a viaggiare, ma ora la sua base definitiva è qui in città, nel quartiere Ospizio.

Nell’autunno del 2016, dopo aver raccolto dalla rete molte informazioni sulla Transizione e aver partecipato ad un Transition Day ad Albinea, finalmente Rita conosce Elena all’Orto Brancaleone, progetto di orto sinergico in via Cugini.

Rita ha due figli ed è seriamente preoccupata per il mondo futuro in cui vivranno, e ritiene che impegnarsi in questo esperimento delle Città in Transizione sia la migliore risposta possibile all’accusa che ogni genitore teme: “Perchè non hai fatto niente per impedire tutto questo?”

Cosa è un CAT di Transizione?

CAT sta per il “Centro di Avviamento alla Transizione”,  creato nel 2010 per aggregare persone interessate di Reggio Emilia.

Cos’è la Transizione?

La Transizione è un movimento che si impegna nel diffondere presso i propri concittadini la consapevolezza delle sfide globali rappresentate dal cambiamento climatico, dalle difficoltà economiche e dall’esaurimento delle scorte di energia a basso costo (picco petrolifero), e poi nel coinvolgerli in azioni pratiche e concrete sul proprio territorio, sia a livello personale, sia a livello di comunità locale.

La Transizione non è un movimento politico, anche se alcuni aderenti possono far parte di partiti politici e movimenti.

I temi, gli argomenti trattati dalla Transizione sono molteplici, si va dalla progettazione e adozione di un piano di decrescita energetica per la propria città (quindi a livello di comunità locale) e alla creazione di progetti di sovranità alimentare [con creazione di orti condivisi, verde produttivo (un esempio classico: piantare i noccioli invece che siepi a solo scopo decorativo nel proprio territorio comunale, es a bordo strada o per rimboschire…), produzioni di vario tipo], creazioni di filiere di vario tipo (dal tessile, al funerale verde ecc), il tutto con connessione a rete e con connotazioni bioregionali.

Quindi, benvenga l’autoproduzione e ben venga la condivisione di saperi e conoscenze, la raccolta di storie e racconti orali degli anziani di quartiere, l’attivazione di gruppi di lavoro  (orto, energia, gas, ecc…) e occasioni di festa e di divertimento.

Ulteriori informazioni qui: Cos’è la Transizione

 

Vuoi scuriosare? Vuoi saperne di più? Vuoi partecipare?

Se sei interessato, contatta: reggioemiliaintransizione@gmail.com

A presto!
Elena e Rita

 

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